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Castello Romitorio,
Brunello di Montalcino 2015
Balthazar 12000 ml

Robert Parker
94
James Suckling
93
Wine Spectator
92
Vinous Antionio Galloni
93

Caratteristiche

Vitigno

Sangiovese

Anno

2015

Temperatura di servizio

16-18°C

Denominazione

Brunello di Montalcino DOCG

Abbinamenti

Primi piatti con sughi di carne, arrosti di carne rossa, selvaggina leggera, formaggi stagionati ed erborinati, tartufo

Alcool

14.5%

Corpo

Strutturato

Dolcezza

Secco

Intensità aromatica

Alta

Sentori

Descrizione vino

Il Castello Romitorio Brunello di Montalcino 2015 è un vino rosso di grande struttura e complessità, prodotto dalla storica cantina Castello Romitorio situata in Toscana. All'olfatto si presenta con sentori intensi di ciliegia marasca, violetta e melograno, accompagnati da note terrose, di salvia e lievi accenni di soia derivanti dall'invecchiamento. Al palato è corposo, con tannini fitti ma vellutati, che conferiscono una struttura solida e un equilibrio elegante. L'annata 2015 si caratterizza per un buon equilibrio tra freschezza e maturità, con un finale persistente che evolve con note di cuoio e erbe aromatiche. Il colore è rosso rubino intenso con riflessi granati dovuti all'invecchiamento.

Castello Romitorio
Avvolto dai silenzi ancestrali delle colline di Montalcino, Castello Romitorio è molto più di una cantina: è un luogo mistico dove arte, vino e paesaggio si fondono in una sinfonia visiva e sensoriale. Fondato nel 1984 dall’artista Sandro Chia, tra i principali esponenti della Transavanguardia italiana, il Castello – un’antica fortezza con origini che risalgono al XIII secolo – è stato restaurato con amore e visione, trasformandosi in un faro di eccellenza per il Brunello di Montalcino. Circondati da boschi secolari e vigneti coltivati tra i 250 e i 500 metri di altitudine, i terreni del Romitorio presentano una straordinaria complessità geologica, con suoli ricchi di argille, galestro e rocce calcaree. Il microclima è unico: le brezze che scendono dal Monte Amiata mitigano le estati calde e permettono una maturazione lenta e bilanciata delle uve, donando ai vini un’impronta profonda e verticale. La filosofia produttiva riflette la sensibilità artistica del fondatore: il lavoro nei vigneti è meticoloso, ispirato alla sostenibilità e all’armonia con la natura. Le fermentazioni avvengono con lieviti indigeni, e i lunghi affinamenti in legni nobili esaltano l’identità autentica di ogni annata. La cura quasi pittorica nella selezione e nell’assemblaggio è guidata oggi da Filippo Chia, che ha raccolto il testimone del padre con uno sguardo contemporaneo e internazionale.
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