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Castello Romitorio,
Metafisica 2021
Bottiglia 750 ml

Caratteristiche

Vitigno

Chardonnay, Procanico

Anno

2021

Temperatura di servizio

10-12°C

Denominazione

Toscana IGT

Abbinamenti

Piatti con salse delicate, carne bianca in umido, crostacei, formaggi di media stagionatura, risotti alle erbe aromatiche

Alcool

12.5%

Corpo

Medio

Dolcezza

Secco

Intensità aromatica

Media

Sentori

Descrizione vino

Il Castello Romitorio Metafisica 2021 è un vino bianco innovativo della Toscana, frutto di un blend equilibrato tra Chardonnay e Procanico. Si presenta con un colore giallo paglierino brillante e al naso offre eleganti sentori floreali di fiori gialli, accompagnati da note speziate di zenzero e zafferano. Al palato si distingue per una vivace freschezza e una buona mineralità, con un equilibrio armonico che ne esalta la struttura e la complessità. L'affinamento di nove mesi in barrique conferisce un delicato tocco di legno che arricchisce il profilo aromatico senza sovrastarlo. Questo bianco si presta ad accompagnare piatti di mare, pietanze vegetariane e formaggi delicati, rappresentando un'interessante espressione della tradizione e innovazione vitivinicola toscana.

Castello Romitorio
Avvolto dai silenzi ancestrali delle colline di Montalcino, Castello Romitorio è molto più di una cantina: è un luogo mistico dove arte, vino e paesaggio si fondono in una sinfonia visiva e sensoriale. Fondato nel 1984 dall’artista Sandro Chia, tra i principali esponenti della Transavanguardia italiana, il Castello – un’antica fortezza con origini che risalgono al XIII secolo – è stato restaurato con amore e visione, trasformandosi in un faro di eccellenza per il Brunello di Montalcino. Circondati da boschi secolari e vigneti coltivati tra i 250 e i 500 metri di altitudine, i terreni del Romitorio presentano una straordinaria complessità geologica, con suoli ricchi di argille, galestro e rocce calcaree. Il microclima è unico: le brezze che scendono dal Monte Amiata mitigano le estati calde e permettono una maturazione lenta e bilanciata delle uve, donando ai vini un’impronta profonda e verticale. La filosofia produttiva riflette la sensibilità artistica del fondatore: il lavoro nei vigneti è meticoloso, ispirato alla sostenibilità e all’armonia con la natura. Le fermentazioni avvengono con lieviti indigeni, e i lunghi affinamenti in legni nobili esaltano l’identità autentica di ogni annata. La cura quasi pittorica nella selezione e nell’assemblaggio è guidata oggi da Filippo Chia, che ha raccolto il testimone del padre con uno sguardo contemporaneo e internazionale.
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