I migliori vini per accompagnare piatti vegetariani

13.11.2025
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Con i piatti vegetariani il vino giusto non è un bianco generico “tanto per”, ma quello che parla la stessa lingua del piatto: freschezza per insalate e bowl leggere, struttura per verdure al forno e legumi, aromaticità controllata per curry e cucina etnica, bollicine secche per fritti e finger food.

La vera domanda non è “meglio vino bianco o vino rosso?”, ma quali sono i sapori del piatto. Con i piatti leggeri come insalate, verdure crude o piatti al vapore il vino pregiato deve essere soprattutto fresco e snello: bianchi dal profilo agrumato, niente legno pesante. Quando il piatto diventa ricco, cremoso, gratinato, con formaggi o sughi di pomodoro cotti a lungo, puoi salire di struttura: bianchi più pieni, rosati importanti, rossi leggeri.


L’unico vero nemico, in genere, è il rosso molto tannico e alcolico su piatti delicati: senza il grasso della carne, il tannino rischia di asciugare il palato e amplificare l’amaro di verdure come carciofi, radicchio e cime di rapa.


Che vino raro abbinare alle insalate

Immagina una ciotola di insalata di finocchi, arance e olive, oppure una bowl con lattuga, avocado, cetrioli e semi tostati.

I candidati perfetti sono i Sauvignon Blancdi montagna: secchi, tesi, con profumi di agrumi, uva spina ed erbe come Elena Walch Sauvignon 2024, un Alto Adige DOC tutto acciaio, fresco e minerale, e il Sauvignon Sanct Valentin 2023 di San Michele Appiano, più complesso ma sempre vibrante.

Quando nell’insalata entrano cereali come farro, orzo, quinoa o legumi, ma lo stile resta fresco, puoi spostarti su un Vermentino dalla vena marina. Il Vermentino di Gallura Superiore “Kintari” 2024 di Saraja, con note di fiori bianchi, agrumi e una sapidità ben percepibile, è perfetto con insalate di farro, pomodorini, feta e verdure croccanti.

Quale vino scegliere per verdure grigliate o al forno?

Quando si accende il forno, le verdure cambiano volto: diventano più dolci, leggermente affumicate, spesso condite con olio ed erbe aromatiche. Una teglia di zucchine, peperoni e melanzane al forno ha bisogno di un Vermentino di Gallura solare ma sapido. Il Vermentino di Gallura Superiore 2024 di Tenute Campianatu lavora proprio in questa direzione: struttura corposa, equilibrio tra freschezza e morbidezza, finale lungo e minerale che ripulisce il palato dopo ogni boccone.

Se la verdura in questione diventa parmigiana, sformati di verdure, lasagne vegetariane, puoi fare un passo oltre e stappare un rosso leggero ma autorevole. Un Pinot Nerodell’Alto Adige è l’alleato ideale: frutto rosso croccante, tannino fine, acidità. Prova il Pinot Nero 2022 di Franz Haas, elegante e speziato, per accompagnare la dolcezza della melanzana e la cremosità della mozzarella senza dominare il piatto.

Che vino sta bene con legumi e cereali?

Ceci, lenticchie, fagioli, farro e orzo sono la parte “sostanziosa” delle ricette vegetariane: piatti che saziano, con proteine, amido e spesso salse importanti. Qui il vino può permettersi un po’ più di muscoli.

Un jolly straordinario è il Cerasuolo d’Abruzzo, un rosato intenso che si comporta quasi da rosso leggero. Il Cerasuolo d’Abruzzo “Col del Mondo – Fattore” 2023 di Tenuta del Priore profuma di pesca, ciliegia e piccoli frutti rossi, con una freschezza che sgrassa salse al pomodoro e condimenti speziati: immaginalo accanto a un burger di ceci con maionese vegana e insalata di cavolo, o a una zuppa di lenticchie al pomodoro.

Per vellutate di legumi e minestre torna utilissimo un bianco strutturato, ma se il piatto comprende polpette di fagioli al forno o ragù vegetale di lenticchie, puoi chiamare in causa il Pinot Nero Abbazia di Novacella 2024, dal profilo di frutti rossi, spezia fine e tannini setosi.

Quali bollicine abbinare ai finger food vegetariani?

Fritti di verdure, falafel, mini quiche, tartine con hummus, involtini di verdure: il mondo degli antipasti vegetariani è fatto di piccoli assaggi, spesso fritti o cremosi. Qui le bollicine sono quasi obbligatorie.

Il Franciacorta Brut di Contadi Castaldi ha perlage fine, freschezza e note di agrumi che si sposano benissimo con torte salate, fritti e finger food di verdure. Se vuoi un tono più verticale, puoi guardare alla cuvée come Bouché Père et Fils Cuvée Réservée Brut per bollicine molto secche, pulite e sapide, che tengono insieme piatti diversi sul tavolo: dalla tempura di verdure alle tartine con creme vegetali.