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Di Majo Norante,Don Luigi Riserva 2001Bottiglia 750 ml
Caratteristiche
Vitigno
Montepulciano
Anno
2001
Temperatura di servizio
16-18°C
Denominazione
Molise DOC
Alcool
13.5%
Descrizione vino
Don Luigi Riserva 2001 di Di Majo Norante celebra il Montepulciano molisano in una versione giunta a piena maturità. Rosso granato con riflessi ambrati, il naso evolve su toni terziari di cuoio, tabacco e confettura di fichi, arricchiti da un velo balsamico. Al palato, i tannini si sono addolciti in una trama vellutata, sorretta da freschezza residua che ne prolunga il finale. L’annata 2001, con autunno asciutto, ha favorito concentrazione senza perdere eleganza, donando al vino una longevità straordinaria. Espressione iconica di un Sud Italia che invecchia con grazia.
Produttore
Di Majo Norante
Nel cuore del Molise, regione sospesa tra Appennini e Adriatico, sorge la tenuta Di Majo Norante, custode di una tradizione vitivinicola che affonda le radici nel XVIII secolo. A Campomarino, su un altopiano che guarda il mare, la famiglia Di Majo coltiva la vite da generazioni, dando vita a un progetto che unisce la forza autentica del territorio con una visione colta e raffinata. È negli anni Sessanta che la cantina prende il suo volto contemporaneo, grazie alla guida lungimirante di Alessandro Di Majo, affiancato in seguito da Luigi Moio per un percorso di valorizzazione dei vitigni autoctoni. Le vigne, estese su circa 85 ettari, crescono su suoli argilloso-calcarei, ricchi di minerali, influenzati dalle brezze marine e da un microclima mediterraneo che garantisce escursioni termiche ideali per l’equilibrio tra maturità e freschezza. La filosofia produttiva è improntata al rispetto dell’ambiente e alla valorizzazione dell’identità locale, con un’attenzione particolare alla coltivazione biologica certificata e alla riscoperta di varietà storiche come Tintilia, Montepulciano, Aglianico e Falanghina. In cantina, si fondono tradizione e innovazione: vinificazioni mirate, affinamenti in legni selezionati e un approccio che mira sempre a conservare il carattere varietale e territoriale delle uve. Le etichette, dallo stile classico e ricercato, spesso impreziosite da richiami all’arte e alla storia mediterranea, raccontano un’idea di vino come cultura materiale e simbolica.
