Lo Champagne di Aurore Casanova tra bollicine e movimento

04.06.2025
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L'ex étoile Aurore Casanova firma Champagne biodinamici ispirati alla danza. Dai Premier Cru di Pinot Nero nascono Blanc de Noirs di rara finezza. Un perfetto equilibrio tra arte e terroir.

Quando una étoile della danza classica decide di abbandonare i riflettori del palcoscenico per immergersi tra i filari di vite della Champagne, non si tratta di una semplice conversione professionale. Aurore Casanova ha scritto una delle pagine più affascinanti della nuova generazione di vignerons champagnards. Dopo sette anni come ballerina professionista sui palcoscenici internazionali, ha scelto nel 2011 di trasformare la sua ricerca della perfezione artistica in una missione vitivinicola. Insieme al marito Jean-Baptiste Robinet, ha dato vita a un domaine che produce Champagne secondo i principi della biodinamica, dove ogni fase della vinificazione risponde ai ritmi naturali con la stessa precisione che caratterizzava le sue coreografie.


La loro storia inizia sui banchi della prestigiosa Scuola di Avize, dove due mondi apparentemente distanti si sono incontrati per dar vita a una visione condivisa dell'eccellenza. Il loro Champagne nasce da un dialogo continuo tra movimento corporeo e ritmi della natura, espresso attraverso selezionate parcelle Premier Cru.


La vigna come palcoscenico: il terroir

Il domaine di Aurore Casanova e Jean-Baptiste Robinet si estende attraverso le più prestigiose regioni della Champagne. La distribuzione geografica dei loro vigneti non è casuale, ma riflette una ricerca meticolosa dell'equilibrio tra diversi caratteri espressivi.


Montagne de Reims (Puisieulx) costituisce il cuore pulsante della loro produzione, con la parcella "Les Petites Vignes" che rappresenta il vero gioiello del domaine. Questo vigneto di 1,2 ettari, impiantato principalmente a Pinot Noir con alcune viti di Chardonnay, si trova su suoli argillo-calcarei che conferiscono ai vini una struttura potente e una mineralità spiccata. Il microclima permette ad Aurore di applicare i suoi principi biodinamici con risultati straordinari.


Côte des Blancs (Mesnil-sur-Oger) rappresenta invece l'eleganza pura dello Chardonnay. Su questi suoli ricchi di fossili marini, lo Chardonnay acquisisce quella tensione minerale e quella finezza che caratterizzano i grand cru della zona.


Vallée de la Marne (Champvoisy) completa il trittico con la forza espressiva del Meunier. Su questi suoli più argillosi e profondi, il vitigno autoctono della Champagne trova la sua espressione più autentica, portando note fruttate e una texture vellutata che bilancia la mineralità degli altri due terroirs.


Nell'approccio di Aurore alla gestione dei vigneti, ogni gesto è calibrato, ogni movimento ha un senso, ogni intervento risponde a un ritmo preciso dettato dai cicli naturali. Durante la potatura invernale, ogni taglio è calibrato: preciso, efficace, rispettoso della pianta. La sua capacità di "leggere" la vigna le permette di individuare istintivamente i tralci da eliminare, quelli da conservare, l'equilibrio ottimale tra legno e gemme che garantirà la produzione dell'anno successivo.


L'approccio alla vendemmia riflette questa filosofia del movimento consapevole. La raccolta manuale non è solo una scelta qualitativa, ma un momento di dialogo con la vigna, dove la sensibilità permette di percepire il grado di maturazione ottimale attraverso il tatto, ben prima che l'analisi chimica possa confermarlo.


La filosofia biodinamica

L'adozione della biodinamica nel domaine di Aurore Casanova non rappresenta una moda o una scelta di marketing, ma la naturale evoluzione di una sensibilità artistica che riconosce nell'agricoltura biodinamica gli stessi principi che governano la danza classica: ritmo, armonia, connessione profonda tra tutti gli elementi del sistema.


Le fasi lunari non sono superstizione, ma realtà fisica che influenza i movimenti della linfa, l'attività radicale, la vitalità della pianta. Durante la luna crescente, quando l'energia vitale sale verso le parti aeree della vite, si concentrano le operazioni di potatura verde e palissage. La luna calante, che favorisce l'attività radicale, diventa il momento ideale per i lavori del terreno e l'applicazione delle preparazioni biodinamiche.


L'approccio biodinamico di Aurore va oltre la semplice applicazione di protocolli, trasformandosi in un dialogo costante con l'ecosistema vigneto. L'introduzione di cover crops selezionati non segue solo logiche agronomiche, ma risponde a una visione estetica dell'equilibrio: veccia, trifoglio, senape e facelia ciascuna contribuisce alla biodiversità e ad apportare fertilità al suolo.


Il risultato di questo approccio olistico è un vigneto che vive in armonia con l'ambiente circostante, dove la biodiversità fiorisce e la vite può esprimere appieno il carattere del terroir. Non è solo agricoltura, è arte applicata alla terra, dove ogni scelta tecnica è guidata da una sensibilità estetica che riconosce nella natura la più grande maestra di equilibrio e bellezza.


L'arte della vinificazione

Il passaggio dall'uva al vino rappresenta per Aurore Casanova il momento più delicato e creativo dell'intero processo produttivo. La scelta delle fermentazioni indigene, utilizzando esclusivamente i lieviti naturalmente presenti sulle bucce dell'uva e nell'ambiente della cantina, riflette la filosofia di lasciare spazio all'espressione spontanea pur mantenendo un controllo sottile e consapevole del processo.


L'influenza dell'esperienza maturata al fianco di Fabrice Pouillon, figura leggendaria della vinificazione naturale in Champagne, ha plasmato profondamente l'approccio tecnico di Aurore e Jean-Baptiste. Da questo maestro hanno appreso che la fermentazione non è un processo da dirigere con il pugno di ferro, ma una danza da accompagnare con sensibilità, intervenendo sempre nel rispetto dei ritmi naturali del mosto.


La selezione delle parcelle per l'assemblaggio segue criteri che vanno ben oltre l'analisi chimica o la degustazione tecnica tradizionale. Ogni vino base viene valutato non solo per le sue caratteristiche organolettiche intrinseche, ma per il ruolo che può svolgere nella composizione finale, per la sua capacità di dialogare con gli altri componenti, per il contributo che può apportare all'armonia complessiva della cuvée.


La firma stilistica che emerge da questo processo di assemblaggio è riconoscibile e coerente: Champagne di grande eleganza, caratterizzati da una mineralità spiccata, da un equilibrio perfetto tra potenza e finezza, da una bolla fine e persistente che accompagna armoniosamente l'evoluzione gustativa. Tra questi spiccano affascinanti Blanc de Noirs, espressione pura del Pinot Nero coltivato a Puisieulx, che combinano potenza e raffinatezza con straordinaria finezza.