Château Mouton: La Storia di un Premier Cru Ribelle

Tra le colline ondulate di Pauillac, nella regione del Médoc, si erge maestosa una delle tenute vinicole più celebri e innovative al mondo: Château Mouton Rothschild. Non si tratta semplicemente di un produttore di vino eccellente, ma di un simbolo di ribellione, determinazione e visione artistica che ha saputo sfidare e riscrivere le regole dell'aristocrazia vinicola di Bordeaux.
Quando, nel 1855, Napoleone III commissionò la celebre classificazione dei vini di Bordeaux in vista dell'Esposizione Universale di Parigi, Château Mouton fu classificato come Deuxième Cru (Secondo Cru), nonostante la qualità dei suoi vini fosse già all'epoca considerata pari ai migliori Premier Cru. Questo "errore storico" divenne il motore di una battaglia lunga oltre un secolo che avrebbe cambiato per sempre la storia del vino francese.
"Premier je ne puis, second je ne daigne, Mouton je suis" ("Primo non posso essere, secondo non mi degno di essere, Mouton sono") - questo il motto coniato dal leggendario Baron Philippe de Rothschild, l'uomo che trasformò la tenuta in un simbolo di eccellenza e innovazione. Sotto la sua guida, Mouton divenne la prima tenuta di Bordeaux a imbottigliare interamente i propri vini nella proprietà, diede vita alla rivoluzionaria tradizione delle etichette d'artista e, soprattutto, ottenne nel 1973 l'impensabile: la promozione a Premier Cru, unico cambiamento mai apportato alla classificazione del 1855.

La Classificazione del 1855: L'inizio della Ribellione
La storia di Château Mouton Rothschild non può essere raccontata senza comprendere l'importanza e le controversie legate alla celebre classificazione dei vini di Bordeaux del 1855. Questo sistema di classificazione, che ancora oggi influenza profondamente il mercato e la percezione dei vini di Bordeaux, rappresenta il punto di partenza della lunga battaglia di Mouton per il riconoscimento della sua vera eccellenza.
Nel 1855, in occasione dell'Esposizione Universale di Parigi, Napoleone III richiese una classificazione ufficiale dei vini di Bordeaux da presentare ai visitatori internazionali. La Camera di Commercio di Bordeaux incaricò i principali négociants (commercianti di vino) di stilare una lista dei migliori vini della regione, basandosi essenzialmente su un criterio: il prezzo di mercato raggiunto dai vini nei decenni precedenti.
Il risultato fu un sistema gerarchico che classificava i vini rossi del Médoc in cinque categorie di "cru":
- Premier Cru (Primo Cru): 4 châteaux
- Deuxième Cru (Secondo Cru): 15 châteaux
- Troisième Cru (Terzo Cru): 14 châteaux
- Quatrième Cru (Quarto Cru): 10 châteaux
- Cinquième Cru (Quinto Cru): 18 châteaux
Nonostante la sua eccellente reputazione, Château Mouton fu classificato come Deuxième Cru, una decisione che sarebbe diventata fonte di frustrazione e determinazione per generazioni di proprietari. Al momento della classificazione, Mouton era di proprietà del barone Nathaniel de Rothschild, un banchiere inglese che aveva acquistato la tenuta nel 1853. Essendo un nuovo arrivato nell'aristocrazia vinicola di Bordeaux e di origine straniera, alcuni ritengono che la sua influenza non fosse sufficiente per garantire a Mouton il più alto riconoscimento, nonostante i prezzi dei suoi vini fossero comparabili a quelli degli altri Premier Cru.
Uno degli aspetti più sorprendenti della classificazione del 1855 è stata la sua straordinaria longevità e resistenza al cambiamento. Concepita originariamente come un semplice strumento commerciale temporaneo per un'esposizione, si trasformò rapidamente in un sistema cristallizzato che definiva lo status e il valore dei vini di Bordeaux. Per oltre un secolo, la classificazione rimase immutata, nonostante l'evidente evoluzione della qualità di molti châteaux e i cambiamenti significativi nella proprietà e nella gestione delle tenute.

L'Era di Baron Philippe de Rothschild
La storia della famiglia Rothschild nel mondo del vino iniziò nel 1853, quando il barone Nathaniel de Rothschild, membro del ramo inglese della celebre famiglia di banchieri, acquistò la tenuta allora conosciuta come Château Brane-Mouton. Ribattezzata Château Mouton Rothschild, la proprietà rimase tuttavia gestita in modo relativamente tradizionale per diverse generazioni.
Quando il giovane Baron Philippe ereditò la tenuta nel 1922, all'età di soli 20 anni, Mouton produceva già vini di grande qualità, ma era ancora lontano dalla reputazione leggendaria che avrebbe conquistato. Philippe era un personaggio eclettico: pilota automobilistico, poeta, teatrante, regista cinematografico e grande amante dell'arte. Questa personalità poliedrica e anticonvenzionale sarebbe stata la chiave per trasformare Mouton in qualcosa di completamente nuovo nel conservativo mondo di Bordeaux.
Nel 1924, Baron Philippe prese una decisione che all'epoca sembrò folle ma che avrebbe cambiato per sempre la storia del vino: decise che Château Mouton avrebbe imbottigliato interamente i propri vini nella tenuta, anziché venderli in botti ai négociants come era tradizione a Bordeaux. Imbottigliando direttamente in cantina, Baron Philippe poteva garantire l'autenticità e la qualità del vino Mouton fino al momento in cui raggiungeva il consumatore.
Durante l'occupazione nazista della Francia, la tenuta fu confiscata in quanto proprietà di una famiglia ebrea. Baron Philippe, che si era unito alla Resistenza francese, fu costretto a fuggire, mentre la sua prima moglie, Elisabeth Pelletier de Chambure, fu deportata ad Auschwitz dove morì nel 1945.
Al termine del conflitto, Baron Philippe tornò a Mouton e, con rinnovata determinazione, si dedicò al ripristino della tenuta e al rilancio della produzione. La vendemmia del 1945, coincidente con la fine della guerra, sarebbe diventata una delle più celebri nella storia di Mouton e del vino mondiale, segnando simbolicamente la rinascita della tenuta dopo gli anni bui dell'occupazione.

La Conquista del Status di Premier Cru
Dopo decenni di perseveranza, innovazione e produzione di vini di qualità indiscutibile, l'impossibile era diventato realtà: Mouton era stato promosso a Premier Cru, l'unica modifica mai apportata alla sacra classificazione del 1855 in oltre un secolo e mezzo di storia.
Il percorso verso questo riconoscimento straordinario non fu né breve né semplice. Dal momento in cui Baron Philippe assunse il controllo della tenuta nel 1922, la promozione di Mouton divenne un obiettivo fondamentale, quasi un'ossessione che avrebbe guidato le sue scelte per i successivi cinquant'anni.
La campagna di Baron Philippe si sviluppò su più fronti:
- Qualità innegabile: Sotto la sua gestione, la selezione delle uve, le tecniche di vinificazione e l'affinamento furono portati ai massimi livelli.
- Prestigio culturale: Attraverso iniziative come le etichette d'artista (iniziate nel 1945) e la creazione del Museo del Vino nell'Arte, Mouton acquisì un'aura culturale che lo distingueva.
- Innovazione tecnica: L'imbottigliamento in cantina e altre innovazioni tecniche dimostrarono la leadership di Mouton nel settore.
- Pressione diplomatica: Baron Philippe utilizzò la sua influenza, il suo carisma e le sue connessioni internazionali per sensibilizzare le autorità francesi sull'ingiustizia della classificazione originale.
Negli anni '70, il contesto politico ed economico della Francia stava cambiando. Il paese cercava di rafforzare la sua immagine internazionale e di proteggere i suoi prodotti di prestigio in un mercato globale sempre più competitivo. I vini di Bordeaux rappresentavano un patrimonio nazionale da valorizzare.
Jacques Chirac, all'epoca Ministro dell'Agricoltura (e futuro Presidente della Repubblica), comprese l'importanza simbolica e commerciale di riconoscere l'eccellenza di Mouton. Il 21 giugno 1973, firmò il decreto ministeriale che promuoveva ufficialmente Château Mouton Rothschild a Premier Cru.
Baron Philippe celebrò questo trionfo con caratteristica eleganza e stile. Per l'etichetta della vendemmia 1973, commissionò all'artista Pablo Picasso un'opera che simboleggiasse questa vittoria storica, anche se, ironicamente, si trattò di un'opera che l'artista aveva realizzato nel 1959.
Gli investitori e i collezionisti internazionali accolsero con entusiasmo la notizia, che confermava ufficialmente ciò che molti già sostenevano: Mouton produceva vini di qualità pari o superiore a quella degli altri Premier Cru.
In un certo senso, questo trionfo incarnava perfettamente lo spirito di Mouton e del suo proprietario: anticonformista, determinato, orientato all'eccellenza e capace di combinare rispetto per la tradizione e spirito innovativo.
I Vini di Château Mouton Rothschild