Cantina Marchesi Frescobaldi: la Toscana che dura nel tempo

10.11.2025
Info articolo
Marchesi Frescobaldi è la Toscana raccontata attraverso secoli di storia e una costellazione di tenute che esprimono identità diverse: Nipozzano, CastelGiocondo, Pomino, Ammiraglia. In vigna e in cantina il filo conduttore è precisione e rispetto del terroir, che danno vita a vini iconici come il Brunello e il Chianti.

Le origini illustri di Marchesi Frescobaldi

Marchesi Frescobaldi è una storia di famiglia che attraversa i secoli e continua a parlare un linguaggio modernissimo. La forza sta nella capacità di tenere insieme memoria e innovazione: un patrimonio di saperi tramandati e una curiosità costante per ciò che rende un vino attuale, riconoscibile, desiderabile. Non è un culto del passato, ma un modo di interpretare la Toscana con misura, eleganza e senso del tempo. Ogni annata è un capitolo nuovo: stili coerenti, dettagli rifiniti, un’idea di finezza che evita gli eccessi e privilegia bevibilità, precisione aromatica e longevità.

Tenute e vigneti: un mosaico di terroir

Il cuore del progetto è un mosaico di terroir che abbraccia ambienti diversi della Toscana. Nipozzano nel Chianti Rùfina offre energia, verticalità e profumi nitidi; CastelGiocondo a Montalcino firma Sangiovese di profondità e trama fine; Pomino, in altitudine, regala bianchi luminosi e rossi di sorprendente freschezza; Ammiraglia in Maremma porta il respiro del mare, maturità del frutto e sapidità moderna.

Ogni tenuta è seguita come un progetto a sé: vigneti in parcella, microclimi valorizzati, epoche di vendemmia scelte con estrema attenzoine. Il risultato è una collezione coerente e varia: Frescobaldi si riconosce nello “stile di casa”, ma ogni etichetta racconta con chiarezza la propria origine, dall’eleganza fiorentina di Nipozzano al passo più mediterraneo della costa.

Metodo Frescobaldi dalla cantina al calice

In vigna prevalgono attenzione e ascolto: vigore delle piante gestito con equilibrio, rese misurate, cura del grappolo fino alla raccolta. In cantina il metodo è sartoriale: fermentazioni calibrate per singola parcella, uso mirato di acciaio e legno per esaltare il carattere del vitigno, tempi di affinamento dettati dal vino. L’obiettivo non è impressionare con potenza, ma cottenere trame pulite, texture setose e finali saporiti.

Nel calice, spiccano il Brunello di Montalcino CastelGiocondo, un Sangiovese di finezza classica dalle note di frutto rosso con accenni balsamici, il Nipozzano Riserva (Chianti Rùfina) che esprime tutta l’eleganza fiorentina in chiave contemporanea, il Mormoreto (Castello di Nipozzano) dal taglio bordolese e il Pomino Benefizio, uno Chardonnay iconico dalle note agrumate e floreali.