Come l'Anglore ha cambiato il modo di pensare i vini rosati

Tavel: un territorio da riscrivere
Nel cuore della valle del Rodano, il territorio di Tavel era storicamente conosciuto per i suoi rosati robusti, potenti, di un rosa carico quasi rosso, da manuale enologico vecchio stampo. Ma quando Éric Pfifferling, apicoltore diventato vignaiolo, ha iniziato a produrre vino sulle sue 18 ettari, ha deciso di cambiare le regole.
Le sue vinificazioni prevedono macere brevi o semi-carboniche, fermentazioni spontanee, nessuna filtrazione e assenza di solforosa aggiunta. Il risultato è un vino rosato che rompe con il modello classico e restituisce un’immagine nuova della categoria: più dinamica, agrumata, sapida, ma allo stesso tempo radicata nel territorio.
Oltre all’impatto stilistico, il lavoro di Éric Pfifferling si distingue per coerenza e integrità. Il Domaine de l’Anglore è certificato Ecocert, e segue pratiche di ispirazione biodinamica, pur senza rigidità dogmatica. La cura del suolo, l’equilibrio tra pianta e ambiente e la vitalità della vigna sono centrali nella filosofia produttiva. A completare il quadro, c’è il contributo sempre più attivo della famiglia Pfifferling: i figli Jules e Thibault partecipano oggi alla conduzione del domaine, garantendo continuità generazionale e visione condivisa. Un progetto che unisce rigore, identità e futuro.

L’influenza su scala internazionale
Il successo di L’Anglore ha avuto conseguenze visibili. Oggi il rosato vinificato con approccio naturale è uno dei segmenti più dinamici del vino artigianale europeo, e Tavel, un tempo marginale, è diventato un riferimento per produttori che cercano una via alternativa tra sud e freschezza.
Molti vignaioli, anche fuori dalla Francia, citano esplicitamente L’Anglore come modello ispiratore per un rosato meno tecnico, meno standardizzato e più personale. Il lavoro di Pfifferling ha quindi avuto un impatto che va oltre le singole cuvée: ha contribuito a ridefinire l’identità stessa del rosato come categoria produttiva.

Un’idea di vino, non solo un colore
Pfifferling non si è limitato a produrre un rosato ben fatto: ha ridefinito il modo in cui questa tipologia viene interpretata. Ha spostato l’attenzione dagli aspetti formali, come il colore o il posizionamento commerciale, verso contenuti più profondi, come l’identità del vino, la sua energia e la sua coerenza con il territorio. L’esperienza di L’Anglore dimostra che il rosato può uscire dalla semplificazione in cui è spesso confinato, affermandosi come strumento autentico di espressione del luogo, del lavoro in vigna e delle scelte produttive.
Tra le etichette che meritano sicuramente di essere menzionate, tre cuvée spiccano per identità e carattere, offrendo uno sguardo rappresentativo sulla visione di Éric Pfifferling:
Tavel “Vintage” 2018 Un’annata che mostra la capacità di tenuta e di sviluppo nel tempo del rosato di L’Anglore, con maggiore profondità e sfumature terrose.
Tavel 2022 Un classico esempio dello stile fresco e diretto della maison, dove si esprimono al meglio tensione acida, purezza del frutto e sapidità.
“Nizon” 2023 Un vino rosato di macerazione dalla Valle del Rodano, noto per il suo colore rosato intenso, dai profumi di frutti rossi maturi, vibrante e preciso.
Tre declinazioni diverse, ma coerenti con la visione produttiva di Pfifferling, che confermano il rosato come espressione autentica di terroir.
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