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Nicolas Joly,
Clos de la Coulée-de-Serrant 2023
Bottiglia 750 ml

Robert Parker
94
James Suckling
95
Wine Spectator
93
Vinous Antionio Galloni
95

Caratteristiche

Vitigno

Chenin Blanc

Anno

2023

Temperatura di servizio

8-10°C

Denominazione

Savennières AOC

Abbinamenti

Piatti con salse delicate, carne bianca in umido, crostacei, formaggi di media stagionatura, risotti alle erbe aromatiche

Alcool

13.5%

Corpo

Medio

Dolcezza

Secco

Intensità aromatica

Media

Sentori

Descrizione vino

Il Nicolas Joly Clos de la Coulée-de-Serrant 2023 è un pregiato vino bianco della Valle della Loira, prodotto esclusivamente nel vigneto Clos de la Coulée de Serrant, un monopole storico di soli 7 ettari coltivati biodinamicamente. Caratterizzato da un colore giallo paglierino intenso, al naso si presenta con note complesse di frutta matura, fiori bianchi e delicati sentori minerali dovuti al terreno di scisto e quarzo. Al palato è strutturato e avvolgente, con un equilibrio raffinato tra freschezza e persistenza, accompagnato da leggere sfumature speziate e una buona mineralità. L'annata 2023 riflette le condizioni climatiche della regione, conferendo al vino un carattere vibrante e una piacevole acidità, ideale per apprezzare la tipicità del Chenin Blanc coltivato in questo terroir unico.

Lo consigliamo perché?

è uno dei più grandi bianchi di Francia, un monopole storico di 7 ettari coltivato in biodinamica sin dagli anni ’80. Oggi, mentre lo Chenin Blanc esplode anche sulle tavole italiane come vitigno versatile, gastronomico e dalla vibrante acidità, questo vino rappresenta la sua espressione più pura e assoluta: profondo, iconico e capace di evolvere per decenni.

Nicolas Joly
Nicolas Joly non è soltanto un produttore di vino: è un filosofo della vigna, un profeta della biodinamica, una delle voci più radicali e poetiche del panorama vitivinicolo mondiale. La sua tenuta, la storica Coulée de Serrant, situata nella Loira, nel cuore della denominazione Savennières, è un vero e proprio giardino sacro della viticoltura europea. La proprietà risale al XII secolo, fondata dai monaci cistercensi, ma è dal 1977, anno in cui Joly prende le redini aziendali, che si trasforma in un laboratorio vivente di armonia naturale. Convertita totalmente alla biodinamica già all’inizio degli anni ’80, la tenuta è gestita con una sensibilità quasi mistica: nessun diserbo, nessuna tecnologia invadente, solo cavalli in vigna, preparati biodinamici, rispetto assoluto per le forze cosmiche. Il vigneto – un monopole di 7 ettari – si estende su ripidi pendii con esposizione perfetta, in un microclima temperato e complesso, influenzato dalla Loira e dalla composizione scistosa dei suoli. Joly non produce semplicemente vino: crea espressioni spirituali del luogo, vini che parlano la lingua della terra, del silenzio e del tempo.
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