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Philippe Pacalet,
Chambolle-Musigny 1er Cru 2017
Bottiglia 750 ml

Robert Parker
92
Wine Spectator
91
Vinous Antionio Galloni
91

Caratteristiche

Vitigno

Pinot Nero

Anno

2017

Temperatura di servizio

16-18°C

Denominazione

Chambolle-Musigny Premier Cru AOC

Abbinamenti

Antipasti a base di salumi leggeri, risotto ai funghi, piatti con verdure grigliate, piatti speziati, formaggi di capra

Alcool

13%

Corpo

Medio

Dolcezza

Secco

Intensità aromatica

Media

Sentori

Descrizione vino

Il Philippe Pacalet Chambolle-Musigny 1er Cru 2017 è un elegante vino rosso della rinomata regione della Borgogna. Questo cru esprime al naso profumi raffinati di frutti rossi freschi e note floreali delicate, accompagnati da leggere sfumature speziate e un accenno di legno dovuto all'affinamento in barrique. Al palato si rivela armonico, con tannini vellutati e una struttura mediamente corposa che conferisce equilibrio e persistenza. Il colore è rubino brillante, tipico del Pinot Noir della Côte de Nuits. L'annata 2017, caratterizzata da condizioni climatiche favorevoli, ha permesso di ottenere un vino complesso e ben definito nei dettagli organolettici, che rispecchia la filosofia del produttore di esaltare il terroir con metodi di vinificazione naturali e a basso intervento.

Philippe Pacalet
Figura carismatica e visionaria della Borgogna contemporanea, Philippe Pacalet incarna una filosofia produttiva audace e anticonformista, ma profondamente radicata nella tradizione. Nipote di Marcel Lapierre e allievo di Jules Chauvet – pionieri del vino naturale in Beaujolais – Pacalet ha fondato la sua maison a Beaune nel 2001, dopo aver collaborato per anni con il Domaine Prieuré Roch. La sua visione si basa sull’espressione più pura del terroir: ogni vino deve essere il riflesso fedele del vigneto, senza filtri, senza artifici, senza compromessi. Le parcelle coltivate si estendono tra i luoghi più iconici della Côte d’Or – da Gevrey-Chambertin a Nuits-Saint-Georges, fino a Puligny e Meursault – con un approccio che rifiuta sistematicamente l’uso di chimica sistemica, lieviti selezionati o tecnologie invasive. Le fermentazioni sono spontanee, le vinificazioni svolte in legno senza controllo della temperatura, e l’imbottigliamento avviene senza chiarifica né filtrazione. Il risultato sono vini pulsanti, di straordinaria energia, capaci di raccontare la vitalità del suolo e la fragranza dell’annata. Le bottiglie di Philippe Pacalet sono oggetti del desiderio per chi cerca autenticità, tensione e un’estetica viva e vibrante.
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