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Castello Romitorio,
Brunello di Montalcino Filo di Seta 2012
Doppio magnum 3000 ml

Caratteristiche

Vitigno

Sangiovese

Anno

2012

Temperatura di servizio

16-18°C

Denominazione

Brunello di Montalcino DOCG

Abbinamenti

Piatti con sughi ricchi, selvaggina in umido, brasati, formaggi stagionati ed erborinati, tartufo

Corpo

Strutturato

Dolcezza

Secco

Intensità aromatica

Media

Sentori

Descrizione vino

Il Brunello di Montalcino 'Filo di Seta' del Castello Romitorio è un vino rosso che si distingue per la sua purezza e armonia. Presenta un colore rosso rubino con riflessi granati, al naso offre profumi eleganti di piccoli frutti rossi, sfumature saline, e note di chiodo di garofano, confettura di fragole, cioccolato, e legno. Al palato è strutturato e integrato, con tannini ultrafini e una buona freschezza. Questo vino si abbina perfettamente con piatti a base di carne rossa, selvaggina e formaggi stagionati.

Castello Romitorio
Avvolto dai silenzi ancestrali delle colline di Montalcino, Castello Romitorio è molto più di una cantina: è un luogo mistico dove arte, vino e paesaggio si fondono in una sinfonia visiva e sensoriale. Fondato nel 1984 dall’artista Sandro Chia, tra i principali esponenti della Transavanguardia italiana, il Castello – un’antica fortezza con origini che risalgono al XIII secolo – è stato restaurato con amore e visione, trasformandosi in un faro di eccellenza per il Brunello di Montalcino. Circondati da boschi secolari e vigneti coltivati tra i 250 e i 500 metri di altitudine, i terreni del Romitorio presentano una straordinaria complessità geologica, con suoli ricchi di argille, galestro e rocce calcaree. Il microclima è unico: le brezze che scendono dal Monte Amiata mitigano le estati calde e permettono una maturazione lenta e bilanciata delle uve, donando ai vini un’impronta profonda e verticale. La filosofia produttiva riflette la sensibilità artistica del fondatore: il lavoro nei vigneti è meticoloso, ispirato alla sostenibilità e all’armonia con la natura. Le fermentazioni avvengono con lieviti indigeni, e i lunghi affinamenti in legni nobili esaltano l’identità autentica di ogni annata. La cura quasi pittorica nella selezione e nell’assemblaggio è guidata oggi da Filippo Chia, che ha raccolto il testimone del padre con uno sguardo contemporaneo e internazionale.
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