Tenuta Fontodi: Chianti e Sangiovese in agricoltura biologica

23.10.2025
Info articolo
Nel cuore di Panzano in Chianti, nella zona della Conca d’Oro, Tenuta Fontodi interpreta il Sangiovese con precisione biologica. Dal Chianti Gran Selezione Vigna del Sorbo all’icona Flaccianello della Pieve, lo stile unisce frutto nitido, tannini strutturati e un allungo sapido che racconta con coerenza il Chianti Classico contemporaneo.

La cantina della famiglia Manetti nel cuore del Chianti Classico

Nel borgo di Panzano in Chianti, all’interno dell’anfiteatro naturale della Conca d’Oro, Tenuta Fontodi è il progetto vitivinicolo della famiglia Manetti, storicamente legata alla manifattura dell’argilla e alla qualità artigianale toscana. Dalla gestione dei primi vigneti alle attuali parcelle di riferimento, la traiettoria è sempre stata chiara: centralità del Sangiovese, ricerca di maturazioni complete senza eccessi e una cantina impostata per far parlare il territorio. Nel tempo Fontodi è diventata sinonimo di Chianti Classico di profilo alto e di un’icona del Sangiovese contemporaneo (Flaccianello della Pieve), mantenendo uno stile coerente: rigore agricolo, selezione severa e un’idea di vino capace di coniugare profondità, energia e finezza.

Vitigni e terroir della Conca d’Oro

La Conca d’Oro è un'area esposta al sole e ventilata, con pendenze e altitudini collinari che favoriscono escursioni termiche e maturazioni lente; i suoli caratteristici del territorio si riflettono negli aromi di questi vini toscani. Qui il Sangiovese è protagonista, affiancato da varietà come Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah per alcuni progetti mirati. In vigna l’approccio è biologico e improntato alla viticoltura di precisione: lavorazioni del suolo misurate, inerbimenti e sovesci per preservare biodiversità e struttura, potature attente a bilanciare carico produttivo e superficie fogliare, selezioni vendemmiali per parcella. L’obiettivo non è la concentrazione a tutti i costi, ma l’equilibrio fenolico: bucce integre, semi maturi, acidità viva. È qui che nascono il frutto nitido, la tessitura tannica robusta e la spinta sapida che riconosci nel calice.

Metodi di vinificazione e tipologie di vini

In cantina Fontodi con cernita accurata delle uve, fermentazioni per singola parcella in contenitori di acciaio o cemento, quindi affinamenti in rovere francese dosati per grana, tostatura e tempo, con un uso del legno funzionale e mai protagonista. Il risultato è uno stile riconoscibile: profumi puliti (frutto rosso/nero, erbe, viola), tannini fitti ma fini, dinamica succosa e chiusura salina che allunga.

  • Flaccianello della Pieve, Toscana IGT (Sangiovese): icona aziendale; naso profondo di frutto rosso/nero, viola e lieve balsamico; bocca verticale e ampia insieme, tannino cesellato e finale sapido-lungo.
  • Vigna del Sorbo, Chianti Classico Gran Selezione: espressione di parcella storica a Panzano; energia e stratificazione aromatica, tessitura fitta e grande precisione territoriale.
  • Chianti Classico: la sintesi “annata” del territorio; frutto nitido, freschezza e riconoscibilità del Sangiovese della Conca d’Oro.
  • Filetta di Lamole, Chianti Classico DOCG: progetto su altitudini più elevate nell’area di Lamole; profilo floreale, slancio acido e trama sottile, in chiave di eleganza montana.
  • Case Via Syrah, Toscana IGT: speziatura fine (pepe/viola), materia scura e allungo sapido; lettura mediterranea e composta del vitigno.

Perché scegliere i vini di Tenuta Fontodi

Scegliere Fontodi significa puntare su una lettura esatta e contemporanea del Sangiovese di Panzano: unire rigore agricolo biologico, selezione maniacale delle parcelle e una cantina in cui l’estrazione è dolce e il legno è uno strumento, non uno stile. Nel calice questo si traduce in frutto nitido, tannino strutturato e una chiusura sapida che racconta con chiarezza la Conca d’Oro. La coerenza anno dopo anno, anche in annate calde, è uno dei tratti distintivi: equilibrio fenolico in vigna, raccolte puntuali e micro-vinificazioni mantengono il profilo aromatico pulito e riconoscibile.

Infine, la sostenibilità di processo (inerbimenti, sovesci, lavorazioni contenute del suolo) e la precisione in cantina (fermentazioni per parcella, affinamenti calibrati) costruiscono un valore reale, che si percepisce tanto nel bicchiere quanto nell’affidabilità dell’insieme. È una scelta che parla a sommelier, appassionati e a chi vuole un racconto coerente del territorio: Fontodi è uno standard qualitativo e stilistico, non un’eccezione.