Prunotto: storia di Langhe e classicismo tra Barolo, Barbaresco e Monferrato

23.09.2025
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Nata dalla visione di Alfredo e Luigina Prunotto, oggi parte del gruppo Antinori, Prunotto interpreta le Langhe con uno stile classico e trasparente. Dai cru storici – Bussia in Barolo e Bric Turot e Secondine in Barbaresco – fino ai progetti in Roero e Monferrato (Occhetti, Costamiòle, Mompertone), i vini coniugano identità territoriale, pulizia stilistica e continuità qualitativa.

Dalle origini alla continuità: la storia

All’inizio del ’900, in un momento difficile per la cooperazione locale, Alfredo Prunotto decise con la moglie Luigina di rilevare la cantina “Ai Vini delle Langhe” e darle il proprio nome. L’orientamento all’export (Barolo e Barbaresco) fece conoscere presto il marchio nel mondo. Oggi Prunotto fa parte della costellazione Marchesi Antinori, che ne cura sviluppo e distribuzione.

Vigneti e cru: una mappa che unisce Langhe, Roero e Monferrato

Il patrimonio aziendale comprende parcelle in menzioni storiche di Barolo – Bussia, Cerretta, Mosconi, Serra – e in Barbaresco con Bric Turot e Secondine; in Roero il Nebbiolo di Occhetti; in Langhe/Monferrato: Pian Romualdo (Barbera d’Alba), Mosesco (Dolcetto), Costamiòle (Nizza Riserva). Nel cuore di Bussia, Prunotto lavora anche la Vigna Colonnello, selezione di Barolo Riserva.

Per chi cerca classicismo moderno e una gamma “didattica” sulle denominazioni piemontesi, Prunotto è un riferimento: dai cru iconici (Bussia, Bric Turot, Secondine) alle etichette di Langhe, Roero e Monferrato, con una coerenza stilistica che valorizza l’identità del vigneto e l’equilibrio in bottiglia.

Stile di vinificazione: rigore classico e lettura del cru

Fermentazioni tradizionali e affinamento in botti grandi privilegiano equilibrio, tannini fini e fedeltà al sito. È lo stile che accompagna storicamente il Barolo Bussia (prima annata di singolo vigneto 1961) e i Barbareschi aziendali, puntando su profondità e misura senza eccessi di estrazione o legno.