Fratelli Alessandria: il carattere speziato di Verduno nel cuore del Barolo

19.09.2025
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Nel cuore di Verduno, Fratelli Alessandria interpreta il Barolo con eleganza classica e precisione artigianale. Dai cru storici – primo fra tutti Monvigliero – nascono vini fini, speziati e longevi, capaci di raccontare la trama più sottile delle Langhe senza rinunciare a carattere e autenticità.

Un’azienda familiare a Verduno dal 1830

Fondata e radicata a Verduno, sulla dorsale settentrionale della denominazione Barolo, Fratelli Alessandria interpreta i cru storici del territorio con uno stile classico, fine ed elegante. Dal Monvigliero – considerato il vigneto più prestigioso del comune – fino a Gramolere a Monforte, i vini della famiglia esprimono la tradizione langarola con precisione, misura e un fascino speziato tipico di Verduno.

La storia della cantina affonda le sue radici nell’Ottocento: le prime attività risalgono alla metà del XIX secolo e nel 1830 si ha la formalizzazione dell’allora Fratelli Dabbene; dal 1870, dopo un matrimonio, il nome diventa Fratelli Alessandria. Una continuità familiare che ha tramandato un’idea di Barolo fedele al territorio e alle pratiche tradizionali.

Vigneti e cru: Monvigliero, San Lorenzo e Gramolere

Il patrimonio vitato conta circa 15 ettari distribuiti tra alcune delle parcelle più vocate di Verduno (Neirane, San Lorenzo, Riva Rocca, Boscatto, Campasso, Pisapola, Rocche dell’Olmo e Monvigliero) con un’estensione anche a Gramolere nel comune di Monforte d’Alba. La scelta aziendale privilegia esclusivamente vitigni autoctoni: accanto al Nebbiolo convivono Dolcetto, Barbera, Freisa e il peculiare Pelaverga piccolo; l’unica uva bianca è la Favorita.

Stile in cantina: classicismo, lunghe macerazioni e botti grandi

L’impronta stilistica è tradizionale: fermentazioni condotte nel rispetto della materia prima, macerazioni prolungate e affinamenti in botti grandi di rovere di Slavonia per scolpire Barolo di struttura, ma sempre misurati nell’estrazione e definiti dall’eleganza aromatica. È un approccio che mette al centro il cru e l’annata, senza sovrastrutture.