Cantina del Glicine: un gioiello storico nel cuore di Neive

03.08.2025
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Cantina del Glicine, fondata nel 1582 a Neive, è la più antica cantina del Barbaresco ancora in attività. Questa minuscola realtà a conduzione familiare è un’autentica custode delle tradizioni langarole, capace di produrre vini che esprimono con profondità e grazia il carattere del Nebbiolo, senza concessioni alle mode

Una storia antica incastonata tra le colline di Neive

Nel cuore del paesaggio collinare delle Langhe, patrimonio UNESCO, si trova la Cantina del Glicine, un luogo dove il tempo sembra essersi fermato. Fondata nel 1582, questa piccola realtà familiare ha attraversato epoche storiche, guerre, cambiamenti agricoli e culturali, senza mai perdere il contatto con le proprie radici. La cantina sorge in una delle vie più antiche di Neive, e sotto l’edificio si estende una suggestiva cantina sotterranea del XVI secolo, scavata nel tufo, dove le botti grandi riposano in un ambiente naturalmente umido e fresco, ideale per l’affinamento. Oggi a custodire questo patrimonio sono Bruna e Renato Vacca, che hanno deciso di portare avanti l’eredità della tradizione con uno spirito sincero e rispettoso. I vigneti della tenuta, disposti tra cru storici del Barbaresco come Vignesparse e Marcorino, sono coltivati con attenzione maniacale, in totale sintonia con la natura, su suoli ricchi di marne e argille che donano ai vini complessità e struttura.

Vini autentici che nascono dalla pazienza e dalla terra

La filosofia produttiva della Cantina del Glicine è ancorata a un principio essenziale: non forzare mai la natura, ma accompagnarla. Questo si traduce in pratiche agronomiche sostenibili, vendemmie rigorosamente manuali e vinificazioni prive di scorciatoie tecnologiche. Il vino più celebre è il Barbaresco, vinificato secondo lo stile tradizionale: lunghe macerazioni sulle bucce, fermentazioni spontanee e affinamento in botti grandi di rovere di Slavonia per almeno 24 mesi. Il risultato è un Barbaresco longevo, dal bouquet profondo di frutti rossi, fiori secchi, tabacco e liquirizia, con tannini ben integrati e una progressione elegante al palato. Ogni cru ha una sua personalità: Marcorino è fine e floreale, mentre Vignesparse è più strutturato e speziato. Ma non c’è solo Nebbiolo: la cantina produce anche Dolcetto d’Alba, Barbera, Langhe Nebbiolo e persino un bianco a base di Arneis, tutti vinificati in quantità minime, senza filtrazioni e con un’identità chiara, riconoscibile, antica ma mai stanca. Sono vini che non cercano di piacere a tutti, ma parlano con autenticità a chi sa ascoltare il territorio.

Un presidio culturale della Langa più vera

Cantina del Glicine non è solo un’azienda agricola: è un simbolo di resistenza culturale in un’epoca in cui molte cantine si sono trasformate in brand globali. Qui non si inseguono le mode enologiche né i trend del mercato: ogni bottiglia è frutto di coerenza, dedizione e silenzioso rispetto per la tradizione. Le etichette sono semplici, le quantità ridotte, la comunicazione discreta. Chi arriva in visita è accolto dai profumi del legno, dalle pareti spesse della cantina storica e dalla narrazione diretta dei produttori, senza fronzoli ma con una profonda umanità. Questo approccio ha conquistato nel tempo appassionati, collezionisti e sommelier in cerca di autenticità: i vini della Cantina del Glicine sono oggi presenti nelle carte dei migliori ristoranti italiani e internazionali, ricercati non per effetto moda, ma per il valore di ciò che resistendo si rinnova. In un mondo dove il vino rischia di diventare prodotto, questa cantina ricorda che il vino, quello vero, è cultura, tempo e memoria liquida di una terra.