Avignonesi: il Nobile di Montepulciano dall'anima biodinamica

Dalle origini della cantina alla svolta biodinamica
Fondata nel 1974, Avignonesi è oggi uno dei nomi di riferimento del Vino Nobile di Montepulciano. La svolta arriva nel 2009 con l’imprenditrice belga Virginie Saverys, che imprime una direzione netta: agricoltura biologica e viticoltura biodinamica per esprimere il territorio con la massima trasparenza. Ne nasce un progetto coerente e contemporaneo, in cui tradizione e innovazione convivono: rispetto dei cicli naturali, uso di pratiche rigenerative e una visione qualitativa che ha fatto scuola in Toscana.
Vigneti e terroir: 200 ettari tra Montepulciano e Cortona
Il cuore di Avignonesi pulsa tra Montepulciano e Cortona, con un mosaico di suoli (argille, sabbie, depositi marini) che regalano ai vini grinta, profondità e finezza aromatica. Il patrimonio vitato supera i 200 ettari, con “Le Capezzine” come centro storico e operativo: un arcipelago di parcelle gestite con attenzione maniacale per maturità delle uve ed equilibrio vegeto-produttivo. Il risultato? Sangiovese dal timbro elegante e longevo per il Nobile, ma anche vini bianchi e tagli che ampliano lo spettro gustativo della tenuta.
In vigna si lavora in biodinamica certificata: suoli vivi, interventi non invasivi, centralità della biodiversità. In cantina si privilegiano fermentazioni spontanee e affinamenti misurati: legno come strumento e non come trucco, ricerca di trame setose e finali saporiti. Emblema dell’identità della casa è il Vin Santo di Montepulciano “Occhio di Pernice”, capolavoro da meditazione che affina per oltre dieci anni in caratelli: densità, complessità e un’energia che attraversa il tempo.

Vini Avignonesi nel calice: un percorso degustativo
Per capire la mano di Avignonesi, parti dal Poggetto di Sopra 2020. È un Nobile di Montepulciano scolpito sulla finezza del Sangiovese: la fotografia più pura dello stile della cantina.
Poi fai un passo laterale e ascolta un dialogo storico: 50&50 Rosso 2020. Metà Sangiovese, metà Merlot: un incontro di eleganza e morbidezza, con ritmo al sorso.
Se cerchi la dimensione del tempo, c’è il rito: Vin Santo di Montepulciano “Occhio di Pernice”. Profumi complessi, densità vellutata, dolcezza bilanciata da una vena salina che tiene il sorso teso.
Infine, una parentesi luminosa: Chardonnay “Il Marzocco” 2024. Croccantezza di frutto, scorrevolezza e un finale rinfrescante che lo rende perfetto dall’aperitivo ai piatti di mare.
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