Arnaldo Caprai: Montefalco Sagrantino tra sostenibilità e identità umbra

Origini e territorio in cantina per un Montefalco d'eccellenza
Fondata nel 1971 dall’imprenditore Arnaldo Caprai, la cantina trova la sua piena maturità con Marco Caprai, che dagli anni ’90 spinge su ricerca agronomica, selezione delle parcelle e sostenibilità. Siamo sulle colline di Montefalco in Umbria: suoli argilloso-calcarei, ottimo drenaggio e ventilazione naturale. Le escursioni termiche tra giorno e notte favoriscono profumi netti e tannini maturi, elementi chiave per un Sagrantino capace di unire struttura e finezza aromatica.
Un vino che riflette l'Umbria autentica interpretata con metodo moderno: territorialità chiara, ricerca applicata in vigna e in cantina, sostenibilità reale e una coerenza tra annate che dà fiducia a chi colleziona e a chi stappa.

Viticoltura artigianale e metodo innovativo
In vigna si lavora con selezioni parcella-per-parcella, rese controllate e protocolli sostenibili per tutela della biodiversità e sanità dell’uva. In cantina, vinificazioni di precisione, estrazioni calibrate sul profilo naturalmente ricco del Sagrantino e affinamenti in rovere per integrare la trama tannica senza coprirne il carattere. Il risultato è una lettura contemporanea del territorio: identità nitida, struttura coerente e traiettoria evolutiva affidabile.

Dalla potenza del Sagrantino all'eleganza del Montefalco Rosso
Il Sagrantino è il cuore tecnico ed emotivo della cantina: un’uva dalla carica fenolica altissima (tannino e sostanza secca) che genera rossi di profondità e lunga evoluzione. L’affinamento in rovere arrotonda l'aroma senza coprire il carattere. Nel calice, il Montefalco Sagrantino firmato Caprai è caratterizzato da frutto scuro, spezie e erbe balsamiche, con una spinta acido-sapida. Il tannino è importante ma scolpito, la chiusura lunga. È un vino con vocazione da cantina: cresce in complessità con gli anni, guadagnando note di liquirizia, tabacco dolce e sottobosco, preservando energia.
Il Montefalco Rosso interpreta il territorio in chiave più immediata e gastronomica: il Sangiovese guida il profilo con note di frutto rosso e viola, mentre le uve locali aggiungono spinta e trama. Nel bicchiere emergono aromi di ciliegia croccante, spezie delicate e una linea salina che rende il sorso scorrevole e nitido. Il tannino è più soffice rispetto al Sagrantino in purezza, c’è profondità e coerenza. È il rosso da stappare e servire con grande versatilità, capace di invecchiare con grazia.
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